venerdì 26 ottobre 2007

tutte a me

scena:
sono sull'autobus col mio caro amico "amico", e gli racconto della gente strana che ho mai incontrato sui mezzi pubblici.

KAN: "... e alla fine si gira e..."
vecchietta: "ulla... va' com'e' provocante questo!"
KAN: [si volta un secondo, poi ritorna sul discorso] "dicevo: alla fine si gira e mi fa'..."
vecchietta: "ehi..."
KAN: "ma ce l'ha con me?"
amico: "mi sa di si."
vecchietta: [tirandomi la maglia] "scusa?"
KAN: "si?"
vecchietta: [indicandomi il culo] "..."
KAN: [controllando che non uscisse nulla] "... beh?"
vecchietta: "ma lo sai che a mio figlio gli hanno rubato il portafogli cosi'?"
KAN: "..."
vecchietta: "e a te?"
KAN: "no."
vecchietta: "e se te lo rubano?"
KAN: "non me lo rubano."
vecchietta: "come fai a saperlo?"
KAN: "signora, tante belle cose, eh."
vecchietta: "... come? in ogni caso, mio figlio era su questo bus, quando..."
KAN: [di nuovo al suo amico] "poi c'e' quel giorno in cui una vecchia ha cominciato ad indicarmi il culo e sragionare riguardo a suo figlio e..."

applausi, applausi, sipario.

nelle puntate precedenti...

alcuni penseranno che io sia morto.
magari lo fossi.
invece no, mi tocca vivere, e nel peggiore dei modi pergiunta.
ecco le novita', che poi tanto nuove non sono.

la scuola e' un mostro che risucchia sei ore nette della mia giornata (sette e mezza lorde), e con esse gran parte della mia gioia di vivere, gia' scarsa di suo.

ho smesso.
chiedetemi qualsiasi cosa, la risposta sara' sempre e solo "ho smesso".
fumi? ho smesso.
bevi? ho smesso.
esci? ho smesso.
scusa, per via Marghera? ho smesso.
il motivo per cui ho smesso e' che devo pagarmi le guide con l'autoscuola, che costano tredici euro l'una, ed e' buffo perche' ho solo dodici euro e sette centesimi in tasca.

sto cercando lavoro, qualcosa che mi impegni il sabato pomeriggio-sera, l'unico spazio libero nella mia agenda, ma e' meno facile del previsto. ah, per la croncaca, e' un'agenda metaforica, che non mi posso permettere il lusso di prednerne una fisica.

per concludere sono a pezzi, e passo il mio tempo libero, decisamente scarso e frammentato, dormendo o facendo profonde riflessioni filosofiche. ma soprattutto dormendo.

martedì 16 ottobre 2007

per non dimenticare

autobus.
davanti a me, di spalle, una donna di mezz'eta'.
accanto a me, l'autista tira giu' quello che si rivelera' essere il record mondiale di madonne ingiustificate. ce l'avra' avuta col mondo, mi diro' dopo.

la signora si sposta un po', e noto che sta' attentamente spulciando un giornale non bene identificato. e' talemente assorta che viene sbattachiata qua e la' dal rilassatissimo stile di guida dello sboccato autista.
chissa' cosa legge...?
sono riquadri piccolini.
annunci di lavoro? naaah, sembra una donna in carriera... non possono essere annunci di lavoro.
mi sporgo qualche centimetro, spinto dal mio naturale istinto di farmi i cazzi degli altri.
annunci funerari?! occazzo, questa e' malata!
poi mi ricordo di averli spesso letti pure io, per divertimento (...), e mi aggiungo come lettore.

ENRICO BOH
Lucia lo ricorda ad amici e parenti.

lo ricorda ad amici e parenti? un po' come a dire "oh, ricordati che Enrico e' morto, quindi non prenotare per lui stasera.".
l'inevitabile risata dissacrante fa' fuggire l'attempata necrofila. evvabbeh.

ambrella

nel caso vi steste chiedendo il perche' della mia ingiustificata assenza, sappiate che non ero altrove che davanti allo schermo del PC.
nel caso vi steste chiedendo, altresi', il perche' di una si' lunga contemplazione di suddetto monitor, sappiate che ero basito.
nel caso vi steste chiedendo il perche' del mio bas... basett... basin... basuz... basimento, sappiate che ho visto codesto video:

nel caso vi steste chiedendo ancora qualcosa, sappiate che per andare a fanculo e' la prima a destra.
cheers.

giovedì 11 ottobre 2007

a quell'altro

capita a tutti di inviare un SMS incompleto, o alla persona sbagliata, o magari ambedue.
certo, spesso l'unico problema e' l'aver speso 10c per nulla, ma a volte ci scappa l'incidente diplomatico.
tipo oggi, quando questo messaggio, che doveva arrivare a me (niente commenti sul soprannome), e' accidentalmente arrivato al ragazzo di piuccaramica (la sbadata).
"ciao pato, ci vediamo al bar o in corridoio?".

come potete immaginare, il ragazzo, che gia' e' inspiegabilmente geloso del sottosritto, non l'ha presa molto bene.
il vertiginoso aumento del numero di persone che mi vogliono spaccare la faccia e' preoccupante, a fronte, anche, del fatto che molti di essi hanno questo desiderio per motivi correlati ed inerenti alla piucca.
non la ammazzo solo perche' ci voglio bene.

un pomeriggio di ordinaria follia

se c'e' una cosa che odio e' la gente che mastica facendo rumore. ovvero sbiascica.
ma partiamo dal comincio.

cinque meno dieci: esco di casa.
cinque meno cinque: l'autobus mi sfila davanti. cazzo.
cinque e cinque: il secondo autobus arriva.
cinque e un quarto: la lezione sta' iniziando, e io sono ancora a cinquecento metri e tre semafori dal traguardo.
cinque e venti: mi butto in mezzo all'incrocio per raggiungere l'autoscuola. entro.

noto con piacere che i posti migliori, quelli accanto alla gnocca, sono tutti occupati. ne rimane uno in seconda fila. il mitico proffe mi da' il libricino coi segnali, e comincia.
come al solito mi fa' sbudellare dalle risate: e' un uomo e' un perche'.
non e' facile seguire la lezione, perche' lui non ci vede una sega, quindi i veicoli S diventano veicoli B, e i veicoli H diventano i veicoli N. spesso tutti i veicoli si chiamano E, sicche' il veicolo E ha la destra libera, quindi attraversa liberando la destra al veicolo E, che pero' ha il segnale di dare la precedenza al veicolo E. infine, solo dopo che E ha liberato l'incorcio, puo' passare il veicolo E.
... eh?

in un momento jolly mi guardo un po' intorno: cazzarola, in effetti un posto vicino ad una bellissima bionda c'era. ma non posso alzarmi adesso. e di sicuro non per fare quello che sto pensando. davanti a me, sulla sinistra la simpatica quarantenne che, insomma, potrebbe finirla di raccontarmi tutti i suoi cazzi. si, signora, l'ho capito che sua figlia e' andata con mezza milano, quindi o mi da' il suo numero, o si gira, per diana!
accanto a me, sulla destra, una tipa che dorme di gusto. e sulla sinistra lei. la sbiascicona. quella ragazza, il cui culo occupa due posti e mezzo, che mastica la sua gomma a bocca aperta.
subito comincio ad immaginarmi preso nella morsa delle temibili mascelle che mi schiacciano, facendomi fare "ciack. cick. ciack.". ogni tanto anche "sgrunt.". sembra di stare accanto ad un maiale con la faccia immersa nel pappone, in piena frenesia alimentare.

la mia pazienza inizia a venir meno, anche l'irritante quarantenne, ad un "ciack." cosi' forte che e' entrato un regista con due cameramen urlando "non avete sentito? azione!" (...), si volta sbigottita, e mi guarda con la faccia di quella che non aspetta che un mezzo cenno di intesa per potermi, a lezione terminata, bloccare sulla porta per sparlare, e sparlare, e sparlare, e dirmi che sua figlia ha tenuto in bocca cose piu' grosse facendo meno rumori (...), e poi sparlare... io lascio cadere il cappellino e lo raccolgo, evitando di incrociare il suo sguardo. stavolta non mi freghi.

intanto lei sbiascica. sono sul punto di alzarmi e usare il poggiabraccio-scrittoio della sedia per aprirle il cranio come una noce, quando noto la ragazza davanti a me. ecco perche' il cellulare non prende, mi dico. avra' addosso qualcosa come una cava di ferro, conficcato in luoghi che non oso nemmeno immaginare. peccato, e' una bellissima ragazza, ma non riuscirei mai a starle accanto sapendo che un fulmine potrebbe centrarla da chilometri di distanza.
sposto la sedia un po' indietro, non sia mai che si annuvolasse: per me e' gia bella che morta.

mi risveglio dai miei pensieri, son passati quaranta minuti: la sbiascicona sbiascica ancora, la donna alla mia destra continua a dormire, la ragazza davanti non e' stata folgorata, almeno per adesso. la quarantenne e' affranta perche' durante i miei viaggi mentali non ha avuto nessuno da importunare, mentre il proffe ci dice che il veicolo E compie una manovra non errata, bensi' pazzoide. poi ci congeda.

andando a firmare mi trattengo per guardare le belle ragazze del mio corso, ma non abbastanza per farmi placcare dalla quarantene. signora, d'accordo, me le racconta domani le avventure di sua figlia.
sull'autobus incontro un conoscente. chiacchiere di circostanza. lo faccio ridere con il fresco racconto della sbiascicona, ormai fermamente entrato nel mio repertorio.
si chiude il sipario, lasciandomi solo il tempo di chiedermi che cazzo ci faccia un sipario a Milano periferia.

martedì 9 ottobre 2007

non e' banale

oggi e' venuto a trovarci nonno.
si, lo so che per molti e' un evento che non merita attenzione, gioia, o addirittura (cioe', addirittura) un post sul blog.
e credetemi quando vi dico che pure io non avrei dato peso alla faccenda, se non fosse che nonno e' venuto a trovarci in un'urna di legno.

(...)
(ma dico, ma chi e' il pervertito che gira in un'urna?)
(...)
(e mia madre che gira con un'urna? ne vogliamo parlare?)
(...)
(che diamine, mi ero ripromesso di avere piu' rispetto per i mucchietti di cenere. cioe', per i morti.)
(...)

domenica 7 ottobre 2007

la piu' meglia sensaziona

era quasi un anno che non lo facevo.
e' una sensazione strana, un misto di paura e curiosita', qualcosa che a volte fa' il solletico, e a volte fa' un po' male.
seguire, con movimenti lenti ed esitanti, curve del corpo alle quali non si era mai fatto caso, e che solo ora appaiono cosi' morbide, cosi' lisce, cosi' perfette, cosi' ovvie.
e poi, alla fine, restare ore ed ore in contemplazione, una pace interiore che si intuisce solo dal sorriso che hai mentre l'accarezzi dolcemente...

dovrei depilarmele piu' spesso le ascelle.

venerdì 5 ottobre 2007

parappappappa', i'm hatin' him!

a parte che tutti voi, con le vostre conoscenze meramente enciclopediche dell'inglese fraintenderete sicuramente il titolo.
parlando nel gergo della West Side Coast, un "hater" e' un invidioso. non un odiatore. nioranti.

tornando al discorso principale, io vi posso giurare che stamattina, in doccia, pensavo.
questo gia' e' un evento.
pensavo che sarebbe stato bello fare un pezzo hiphop sulla musichetta del McDonald. e quindi, in doccia, utilizzavo le mie (scarse) doti da beatboxer per creare il beat del mio futuro progetto.
e' vero, se mi aveste visto in quei momenti, non avreste mai detto che pensavo.

fattosta' che oggi, girovagando per YouTube, mi sono imbattuto in questo:


quel bastardo di Justin mi ha preceduto.
dovro' inventarmi qualcosa con la sigla di Spongebob.

giovedì 4 ottobre 2007

what we men want #2

siamo sull'autobus, le porte si stanno chiudendo, KAN sta' appoggiato accanto all'obliteratrice.
ad un tratto, sul marciapiede, qualcosa attira l'attenzione del nostro protagonista. bersaglio acquisito.
- che bel culo: chissa' se ha anche una faccia...? -
l'autobus parte, ancora un po' e lo scoprira'... ancora un po'... ancora un po'...
una sagoma si pone tra il KAN e l'unica occasione di scoprire se si trattasse di una ragazza carina o di una cinquantenne supercompressa in fasce contenitive e jeans da dodicenne. brrr...

- tu! stupido coso schifoso, non hai idea della cazzata che hai fatto, non puoi nemmeno immaginare quale furia si abbattera' su... -
la sagoma prende la forma di una bellissima bionda.
- su... -
acquisizione nuovo bersaglio in corso...
- su... -
nuovo bersaglio acquisito.
- macciao... -

fuori in sessanta secondi

scena: visita medica per l'idoneita' alla patente.

dotto': "il prossimo... KAN."
KAN: "eccolo."
dotto': "si copra un occhio."
KAN: "quale?"
dotto': "cosi'..." [mostra come]
KAN: "si, ma... ok."
dotto': "che lettera e' questa?"
KAN: "A"
dotto': "e questa?"
KAN "M"
dotto': "adesso copra l'al..."
KAN: "no, aspetti, posso cambiare?"
dotto': "come prego?"
KAN: "N"
dotto': "eh...? vabbe', copra l'altro occhio. che lettera e' questa?"
KAN: "G"
dotto': "ok, di che colore sono questi?" [indicando, ad uno ad uno, tre evidenziatori]
KAN: "rosso. giallo. verde."
dotto': "ci senti bene?"
KAN: "cosa?"
dotto': "a posto, puo' andare."
KAN "ciao."
dotto': "arrivederla."

mercoledì 3 ottobre 2007

quiz pro quoz

nova rubrica.
chiunque abbia affrontato la dura (...) prova della patente conosce bene la stupidita' di certuni quesiti posti dalle schede.

sono quizzi che fanno ridere, bestemmiare, cosi' celeste, scismabeibe.
dicevo, sono quizzi che lasciano davvero basiti, del tipo che rimani a fissarli per ore, prima di sentenziare finalmente: "ma che, mi prendi p'o culo?".
e quindi perche' non riportare proprio qui sul blog alcuni dei piu' assurdi che incontrero' durante il completamento del mio libbrone a schede?
di perche', in effetti ce ne sarebbero molti, ma questo posto e' mio e lo dirigo io.
cominciamo con uno generato dal programma del ministero "EasyQuiz", programma molto utile, intuitivo e completo che, pero', a trovare dove scaricarlo ci si puo' pure invecchiare e/o morire di stenti.

"se sull'autostrada incontri un automobilista in panne:"
ti fermi a prestare soccorso: F (esatto!)
prosegui dritto e, appena possibile, lo segnali alle autorita' competenti: V (esatto!)
rallenti e suoni il clacson sbracciandoti, per sincerarti delle sue condizioni: ... ... ... V? (bocciato, ritenta...)

martedì 2 ottobre 2007

sniff...

zodo raffreddado. sniff...
bolto raffreddado. sniff...
sdo bale, dod riesgo de a barlare de a respirare.
id guesti giordi ho dovudo rifare la dessera del dram, sbosdare i zoldi ... sniff... da ud libbreddo della goop all'aldro, e fidalmedde isgriverbi a badende.
guiddi si, presdo la betroboli avra' ud duovo bericolo abbulande ber le sue sdrade. sniff...
zolo ghe se vado adesso a fare il gerdifigado bedigo l'udiga gosa ghe buo' fare il doddore ... sniff... e' sobbriberbi ber borre fide alle bie zofferezze.
ah, avevo avevo agghe id bende gualgosa ber il blog, erado aldre sgoperde receddi, bero' dod bi rigoddo guali erado. sniff... ed e' grave avere la beboria gosi' godciada a digioddo addi.

riassubeddo sdo balissibo, sniff... ho abbena sborsado dueceddoddanda euro ber l'isgriziode, sniff... dod ricoddo gosa dovevo scrivere sul blog, sniff... e zodo zicuro che le gose podrebbero addare bolto peggio. dod so gobe, ba podrebbero.
sniff...!