giovedì 11 ottobre 2007

un pomeriggio di ordinaria follia

se c'e' una cosa che odio e' la gente che mastica facendo rumore. ovvero sbiascica.
ma partiamo dal comincio.

cinque meno dieci: esco di casa.
cinque meno cinque: l'autobus mi sfila davanti. cazzo.
cinque e cinque: il secondo autobus arriva.
cinque e un quarto: la lezione sta' iniziando, e io sono ancora a cinquecento metri e tre semafori dal traguardo.
cinque e venti: mi butto in mezzo all'incrocio per raggiungere l'autoscuola. entro.

noto con piacere che i posti migliori, quelli accanto alla gnocca, sono tutti occupati. ne rimane uno in seconda fila. il mitico proffe mi da' il libricino coi segnali, e comincia.
come al solito mi fa' sbudellare dalle risate: e' un uomo e' un perche'.
non e' facile seguire la lezione, perche' lui non ci vede una sega, quindi i veicoli S diventano veicoli B, e i veicoli H diventano i veicoli N. spesso tutti i veicoli si chiamano E, sicche' il veicolo E ha la destra libera, quindi attraversa liberando la destra al veicolo E, che pero' ha il segnale di dare la precedenza al veicolo E. infine, solo dopo che E ha liberato l'incorcio, puo' passare il veicolo E.
... eh?

in un momento jolly mi guardo un po' intorno: cazzarola, in effetti un posto vicino ad una bellissima bionda c'era. ma non posso alzarmi adesso. e di sicuro non per fare quello che sto pensando. davanti a me, sulla sinistra la simpatica quarantenne che, insomma, potrebbe finirla di raccontarmi tutti i suoi cazzi. si, signora, l'ho capito che sua figlia e' andata con mezza milano, quindi o mi da' il suo numero, o si gira, per diana!
accanto a me, sulla destra, una tipa che dorme di gusto. e sulla sinistra lei. la sbiascicona. quella ragazza, il cui culo occupa due posti e mezzo, che mastica la sua gomma a bocca aperta.
subito comincio ad immaginarmi preso nella morsa delle temibili mascelle che mi schiacciano, facendomi fare "ciack. cick. ciack.". ogni tanto anche "sgrunt.". sembra di stare accanto ad un maiale con la faccia immersa nel pappone, in piena frenesia alimentare.

la mia pazienza inizia a venir meno, anche l'irritante quarantenne, ad un "ciack." cosi' forte che e' entrato un regista con due cameramen urlando "non avete sentito? azione!" (...), si volta sbigottita, e mi guarda con la faccia di quella che non aspetta che un mezzo cenno di intesa per potermi, a lezione terminata, bloccare sulla porta per sparlare, e sparlare, e sparlare, e dirmi che sua figlia ha tenuto in bocca cose piu' grosse facendo meno rumori (...), e poi sparlare... io lascio cadere il cappellino e lo raccolgo, evitando di incrociare il suo sguardo. stavolta non mi freghi.

intanto lei sbiascica. sono sul punto di alzarmi e usare il poggiabraccio-scrittoio della sedia per aprirle il cranio come una noce, quando noto la ragazza davanti a me. ecco perche' il cellulare non prende, mi dico. avra' addosso qualcosa come una cava di ferro, conficcato in luoghi che non oso nemmeno immaginare. peccato, e' una bellissima ragazza, ma non riuscirei mai a starle accanto sapendo che un fulmine potrebbe centrarla da chilometri di distanza.
sposto la sedia un po' indietro, non sia mai che si annuvolasse: per me e' gia bella che morta.

mi risveglio dai miei pensieri, son passati quaranta minuti: la sbiascicona sbiascica ancora, la donna alla mia destra continua a dormire, la ragazza davanti non e' stata folgorata, almeno per adesso. la quarantenne e' affranta perche' durante i miei viaggi mentali non ha avuto nessuno da importunare, mentre il proffe ci dice che il veicolo E compie una manovra non errata, bensi' pazzoide. poi ci congeda.

andando a firmare mi trattengo per guardare le belle ragazze del mio corso, ma non abbastanza per farmi placcare dalla quarantene. signora, d'accordo, me le racconta domani le avventure di sua figlia.
sull'autobus incontro un conoscente. chiacchiere di circostanza. lo faccio ridere con il fresco racconto della sbiascicona, ormai fermamente entrato nel mio repertorio.
si chiude il sipario, lasciandomi solo il tempo di chiedermi che cazzo ci faccia un sipario a Milano periferia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

però il numero della figlia potevi fartelo dare, non si sa mai.

gabrielecannilla ha detto...

eh. non domani, che credo andro' alla lezione dopo, ma sicuramente lunedi' se ne parla.

sai, sara' pure impegnata al momento, ma immagino che non sia molto importante per lei.
e' solo un'impressione.