sabato 20 febbraio 2010

la fiera delle cazzate

la sigaretta brucia rapida tra le mie dita.
piove, e la pioggia ha sempre esercitato un certo fascino su di me.
mi aiuta a rilassarmi, mi aiuta a riflettere, pero' non mi aiuta mai con le borse della spesa.
la guardo cadere e penso: "chissa' se si e' fatta male cadendo...".
lei mi guarda e pensa: "la finira' di fare battute idiote e arrivera' al punto?".
spengo la sigaretta e torno dentro.

il libro di chimica mi aspetta aperto sul capitolo della solubilita'. ottima mossa da parte sua.
risolvo qualche problema.
e' questo il mio lavoro: risolvere problemi.
se hai un problema, io lo risolvo.
se risolvi problemi e' un problema, perche' qui sono io a risolvere problemi, quindi se non vuoi problemi e' meglio che la smetti di risolvere problemi: se per te questo e' un problema vieni fuori che lo risolviamo, ma sappi che risolvere problemi e' il mio lavoro, e non ho mai avuto problemi a farlo (...).

e comunque e' un lavoro di merda.
chiudo il libro di scatto, e Scatto mi dice di smettere di fargli i dispetti che sta cercando di studiare.
allora chiudo il mio, e passo a biologia.
Biologia ringrazia per il libro, e inizia a risolvere problemi. le dico che se non vuole avere problemi la deve smettere di risolvere problemi, perche' qui sono io che risolvo i problemi.
e lei la smette, piu' che altro per farmi star zitto.

all'improvviso la pianto con le boiate, e divento serio.
mi accorgo che le cellule e i tessuti sono un enorme pippotto, e che quello che mi piace fare e' scrivere, tant'e' che sono gia' riuscito a buttar giu' piu' di 1300 battute senza dire nulla.
e mi chiedo se sia il caso di cambiare facolta' e perdere quest'anno, o di rassegnarmi al fatto che non ho la minima idea di cosa voglio quindi una cosa vale l'altra.

il momento di lucidita' svanisce.
la pioggia arriva a tirarmi su di morale.
le dico che e' una vera amica, e le chiedo se mi riaccompagna a casa. mi risponde di si'.
quando siamo a pochi passi dalla sua auto le chiedo se possiamo anche fare anche un salto all'Esselunga, tanto e' di strada.
lei si blocca un attimo e mi dice: "pero' basta che non mi fai portare le borse, sai che non mi piace farlo.".
sorrido e le rispondo: "certo, pero' questa tua avversione per le borse e' un problema serio. se vuoi posso risolvertelo, io i problemi li risolvo di lavoro.".

"fanculo", mi dice.
e partiamo.

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