mercoledì 21 novembre 2007

interazioni proibite

questa sotria sembrerebbe parlare di una giornata qulunque, in una scuola qualunque di una citta' qualunque.
purtroppo, pero', per il protagonista di questo racconto, chiamiamolo X, quel mercoledi' 21 non sara' facile da dimenticare. ma lui ancora non lo sa. paura, eh?

ecco, adesso sta' scarabocchiando il banco, pensando alla sua vita, magari al nulla, o a una ragazza, mentre la professoressa conclude la lezione.
di solito e' solo un gesto di impazienza, annoiato, ma oggi no, oggi, il solito sguardo fugace alla finestra riserva una sopresa inaspettata per X. paura, eh?

questa volta i suoi occhi trovano quelli di una ragazza bionda, chiamiamola Y, della classe di fronte, e gli occhi di lei trovano i suoi. forse e' solo un caso, una coincidenza. o magari il destino, un piano piu' grande di lui, di tutti, come una partita a scacchi. e lui e' solo un pedone. oppure no... paura, eh?

"CIAO", dice quel foglio appeso alla finestra di X, come "CIAO" dice quello alla finestra di Y, con l'unica differenza che quest'ultimo porta una faccina sorridente nella O. ma cambiamo di netto.
lontano, in una stanza cupa e claustrofobica, qualcuno sa, e quel qualcuno e' il preside della scuola di Y.
intanto, inconsapevoli del loro destino, X e Y continuano a scambiarsi messaggi. paura, eh?

il male si presenta sotto molte forme, puo' essere un maniaco con la mannaia, un clown, un'ombra o, come nel nostro caso, un preside, che, come succede in questi casi, soggiunge alle spalle di X.
dalla sua posizione, Y puo' solo vedere X scomparire per sempre da quella finestra lontana.
ma questa non sarebbe un racconto dell'orrore senza un finale che piomba come un'ascia sul collo spiegando tutto. paura, eh?

non e' passato molto, X si trova confinato nella sua sedia, col capo chino, a pensare a quella frase.
"non sono permesse interazioni non consentite con l''istituto accanto". frase che gli fa' accapponare la pelle.
si dice che, a sedersi a quella finestra e a guardare fuori, si possa vedere una ragazza con in mano un cartello che dice "CIAO", che aspetta una risposta, e che si possa sentire quella faccina nella O ridere malignamente e sussurrare: "non sono permesse interazioni non consentite con l'isituto accanto".

paura, eh?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

..Ecco..
Paura, sì..
°_°

Anonimo ha detto...

...eh?

gabrielecannilla ha detto...

@mbee:
gia'. il preside oggi ha detto che vuole sospenderci, perche' altri hanno seguito il mio esempio e si son messi a comunicare con le belle donzelle dell'istituto accanto. evvabbe'.

@pinka:
te se non ci metto un "aho'" all'inizio non mi segui, neh?
(...)

aho', in pratica avemo comunicato coi cartelloni da 'na finestra a n'antra, e 'l preside c'ha piallati. me segui?
(...)

si, i puntini tra parentesi stanno tornando.

Anonimo ha detto...

@Kan
Ma è un istituto maschile..°_°?!
{cmq grazie alla spiegazione con gli ahò, m'è tutto molto più chiaro..}

gabrielecannilla ha detto...

no, e' un istituto normale, ma nonsoccome siamo 90% ragazzi.

l'istituto accanto (che poi e' lo stesso edificio, solo che e' a forma strana e quindi, senza entrare nei dettagli architettonici, sembra suppergiu' una H), e' invece a prevalenza femminile. dipende dalle specializzazioni, credo.

siccome abbiamo anche le porte antincendio che ci dividono, e l'intervallo sfalsato di dieci minuti, cosi' da evitare interazioni (...), ci arrangiamo come possiamo. perche' si sa', al cuore (se', chiamiamolo cuore) non si comanda.

fine.
ah, giusto. aho'.

P.S.
stasera non scrivo in italiano. e' che sono molto, molto, motlo stanco. zzzZZZzzz...