martedì 6 marzo 2007

chi non lavora non fa l'amore (se non col sapone)

le dita lasciano nere macchie di grasso al loro fugace passaggio sui tasti.
il mero sapone non puo' cancellare i segni di due ore di sangue e sudore.
il resipro e' ancora affannoso, la schiena ancora dolorante, i tagli sanguinanti.
lo sguardo si allontana vacuo dalla tastiera. nella mente si accavallano ricordi di cacciaviti, avvitatori, pinze, manici di scopa... poi tutti questi attrezzi cominciano a vorticare sempre piu' veloci, fino a fondersi in un'unica, terribile visione. una portafinestra.
la stessa portafinestra che un paio d'ore prima si era irreversibilmente chiusa, e che avevo faticosamente smontato pezzo pezzo, per arrivare al piccolo perno montato all'esterno.
un brivido attraversa le pesanti membra, scuotendo la carne e la mente. lo sguardo ritorna prima alla tastiera, poi allo schermo pieno di parole.

che cazzo ci faccio davanti al PC?
mi guardo intorno. il Mago Forest spara cazzate su italia uno. mi strappa un sorriso, parlando di figa e dei capezzoli della Canalis, che, constato con piacere, sono in tiro.
la casa e' silenziosa, ma nelle orecchie ho ancora in suono straziante dell'avvitatore mentre spana la vecchia rugginosa vite, costringendomi a svitarla con una pinza.
chissene.
ho solo voglia di clikkare "PUBBLICA", lavarmi i denti e buttarmi sul letto.

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