e' come stare dentro una bomba atomica mentre fuori piovono martelli.
non sai mai quando esplodera'.
ecco, e' cosi' vivere con mia madre.
se al lavoro le son girate le palle, qualsiasi gesto, parola, taglio di capelli, o intenzione puo' farla partire in una tirata di anche tre quarti d'ora durante la quale demolisce minuziosamente ogni aspetto della tua persona, concentrandosi cosi' tanto che, molte volte, se le chiedi perche' sta' rabbisamente accanendosi sulla tua gia' straziata psiche da un lasso di tempo terribilmente somigliante a un lustro, non se lo ricorda.
ti guarda un secondo in silenzio, poi storce il naso e ti risponde uno stizzito: perche' sei uno stronzo, ecco perche'!
e ricomincia.
bene.
questa e' mia madre.
ed e' solo la punta dell'iceberg. dannato scioglimento dei poli.
lunedì 26 febbraio 2007
madrinaaah!
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sabato 24 febbraio 2007
Discovery KANnel
il gatto, l'animale piu' agile del pianeta, esprime al meglio la sua straordinaria grazia nel momento del salto.
prendete ad esempio il mio gatto: il suo obbiettivo e' l'acquario.
inizia sedendosi sul bordo del tavolo, studiando distanza, forma e consistenza della sua meta.
quando e' pronto si appiattisce e sistema le zampe posteriori nella posizione migliore.
in una frazione di secondo si distende completamente in tutta la sua eleganza spiccando il volo.
ed e' in questo momento di stallo, mentre si libra sospeso nell'aria, che si capisce quanto sia vano ogni tentativo dell'uomo di addomesticare un cosi' maestoso animale.
adesso manca solo l'atterraggio, se non che...
"Gordo! ciao micione! ciccino di papa', che fai? salti?"
... arriva la distrazione.
il corpo si richiude a fisarmonica: il salto e' rovinato.
le zampe si dimenano spasmodicamente in un tentativo tanto inutile quanto comico di volare.
l'impatto col pavimento, seppur avvenuto su tutte e quattro le zampre, provoca un buffo rumore tipo "paff".
l'umiliato felino mi lancia uno sguardo d'infocata vendetta mentre se ne va a testa alta come se nulla fosse accaduto, ma io non posso farci caso: sto piangendo dalle risate.
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lunedì 19 febbraio 2007
"Harry Potter e il cecchino della SWAT"
sono a scuola.
e' appena terminata un'estenuante interrogazione di analisi, nella quale, grazie ai tre aiuti di Gerry Scotti, sono riuscito a strappare alla prof un discreto "sei-al-sette".
cerco di rilassarmi palpeggiando la mia compagna di banco, ma rimedio solo una giornalata.
riesco a impossessarmi del "Leggo" e lo apro. in prima pagina troneggia un titolo scioccante:
"Radcliffe e' stanco: <<... spero che Harry Potter muoia...>
e continua:
"<<... in un certo senso spero di morire, perche' solo cosi' potra' avere fine la serie di Harry Potter...>>"
adesso mi chiedo... ma che, sei stronzo?
quest'ominide incassera', al compiere dei 18 anni, tre, e dico tre milioni di dollari.
io tre milioni di dollari so solo che esistono per sentito dire.
e lui mi dice che vuole smettere? e in piu' si augura la morte di Harry Potter?
e' come dire: "io vorrei tanto che il teletubbies viola avesse un ictus in diretta!"... che poi lo pensano tutti, ma nessuno lo dice.
pensate ai bambini, sant'iddio!
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domenica 18 febbraio 2007
la pecora bianca tra le pecore nere
serata da gangsta, le casse del mio PC sputano rap e hip-hop a tutto volume.
uno dopo l'altro ogni beat, dal piu' aggressivo al piu' commerciale, scivola via.
al microfono si alternano artisti come 50cent, The Game, Eminem, Jay-Z, Dr. Dre, Beyonce, Tiziano Ferro...
Tiziano Ferro???
chi cazzo ha messo Tiziano Ferro nella mia playlist? chiunque sia stato si prepari ad una scarica di mazzate.
quella sottospecie di cantante, le cui musiche sono utilizzate dall'esercito per stanare il nemico, ripete all'infinito:
"così", dico io premendo "STOP".
mi scrocchio le dita e il collo. oggi qualcuno morira'.
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venerdì 16 febbraio 2007
il cane con gli stivali
ormai tiro avanti di soli dialoghi...
abbiamo finito di cenare, mia madre sta andando al lavoro, io mi sto preparando per portare giu' il cane.
mia madre: "allora, ti aspetto o no?"
KAN: "ehmmm... si, un secondo, metto il giubbotto e arrivo."
mia madre: "pero' infretta, che senno' faccio tardi al lavoro."
KAN: "certo... cane, vestiti che stiamo uscendo!"
mia madre: "..."
KAN: "ho detto una cazzata, vero?"
mia madre: "come sempre."
mercoledì 14 febbraio 2007
Nemici di Maria Defilippi
"... perche' Lei e' una studentessa, signor Gigante"
il signor Gigante non capiva quell'affermazione che la prof gli ripeteva: anche lui e' uno studente, eppure non e' mica riuscito risolvere l'esercizio di matematica.
Gigante: "ma prof... che vuol dire? anche io sono uno studente!"
KAN: "credo che la prof intenda dire che mentre Lei studia, ed e' qundi una studentessa, tu non fai un cazzo, e sei, come noi altri, assimilabile al pubblico parlante di Maria Defilippi."
Gigante: "aaaaah..."
prof: "se adesso potessimo continuare la lezione..."
KAN: "prof?"
prof: "dimmi."
KAN: "posso dire una cosa a Karima riguardo la coreografia di Steve?"
prof: "sei un cretino."
[risate sguaiate]
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martedì 13 febbraio 2007
malinconia, portami via
stavo scaricando roba da internet quando mi sono imbattuto nella peggior cosa immaginabile: la canzone di Venditti "notte prima degli esami". non ho potuto resistere e l'ho ascoltata.
quella canzone ha una brutta influenza su di me.
mi rende malinconico, sentimentale.
mi ricorda quanto il tempo passa, che son secoli che non ho una ragazza degna di questo nome, che tutto prima o poi finisce.
quando l'ascolto vorrei proprio staccarmi dalla vita metropolitana, e vivere in un paesino sconosciuto dove si possono tirar le tre del mattino solo parlando e ridendo, lontano dalle discoteche, dai pub, dalle vetrine, dalle luci...
sdraiati sull'erba fino all'alba, e volare col motorino fino a casa, l'aria frsca del mattino sul viso.
poi mi ricordo di essere fottutamente razionale, mi ricordo che io so che tutto cio' e' solo una fantasia, mi ricordo che io sono lo stronzo, e che domani suonera' la sveglia, andro' a scuola intasato nel traffico e nella nebbia, arrivero' in ritardo, e prendero' tre in organica.
maledetto Venditti.
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domenica 11 febbraio 2007
la voce dell'innocenza
indugio col cucchiaio nell'insipido minestrone. non lo mangero'.
mi volto verso il televisore. c'e' il TG3 regione, come sempre, d'altronde.
il servizio e' sul museo della scienza e della tecnica, messo a nuovo di recente.
giornalista: [annuendo] "ti piacerebbe viaggiare per vedere il mondo?"
bimba: "eeeeeeeeeeeeh... no."
ho appena il tempo di riprendermi dalle risate che arriva il secondo servizio: martedi' faranno brillare un'ordigno della seconda guerra mondiale difianco alla mia scuola.
svuoto il piatto dalla sgradevole pietanza senza sentirne il sapore: gia' pregusto il grigio istituto raso al suolo. e rido.
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chi va piano va sano e lontano
ho premuto il pulsante d'accensione alle venti punto zerosette.
sono le venti punto trentanove, e solo adesso sono riuscito ad aprire internet explorer.
se il mio case fosse a Singapore ci metterebbe comunque di meno.
mai, ripeto, mai pagare un PC meno di seicento euro.
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sabato 10 febbraio 2007
tre, il numero perfetto
tornato da scuola mi son sdraiato sul letto.
i miei occhi si chiudevano ritmicamente, lentamente, mentre la TV diceva-a, mentre la TV cantava-a, bevila perche' e' Tropicana je'.
a un tratto, odo un rumore di vetri rotti.
un secondo e due decimi dopo il mio gatto entra correndo in camera, l'aria innocente.
arrivato in bagno mi rendo conto della gravita' della situazione:
numero tre bottigliette di profumo sono a terra in mille pezzi.
numero tre fragranze si mescolano nell'aria.
numero tre panini al crudo cercano di uscire dalla mia bocca.
numero tre secondi e il Signore Nostro Altissimo sente uno strano ronzio alle orecchie.
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giovedì 8 febbraio 2007
Dentystland Paris
mia sorella, ancora mezza anestetizzata dal dentista: "come si scrive gassata? con due elle?".
l'unico motivo per il quale non son finito anche io nelle mani del laureato macellaio e' che un tizio mi ha disintegrato la mascella con un pugno tempo addietro, e adesso aprire la bocca e' per me come disinnescare un ordigno nucleare.
oggi, mentre provavo ad addentare un panino con la cotoletta, sembravo il Columbia che si avvicinava alla stazione spaziale internazionale. senza successo.
un amico rideva divertito di me.
"fottiti", gli ho detto.
ho sempre avuto questo naturale talento per la poesia francese del tardo settecento.
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la vita e' bella perche' e' varia
visto che purtroppo i miei genitori hanno adottato misure restrittive degne del manicomio di Hannibal Lecter, e considerato che non ho intenzione di raccontare storielle di fantasia, i prossimi interventi, diciamo per la settimana a seguire, avranno solo tre temi:
- casa
- scuola
- ho gia' detto casa?
spero che questo non allontanera' i pochi lettori di questo blog, che della sfiga ha ben piu' che un lieve retrogusto.
stay tuned.
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mercoledì 7 febbraio 2007
la mamma e' sempre la mamma
ho finalmente fatto vedere la disastrosa pagella ai miei.
appena gliel'ho data ho messo il Ki-Way ed ho aperto l'ombrello in attesa che l'uragano arrivasse.
la strana calma faceva intendere solo una cosa: ero nell'occhio del ciclone.
mia madre appoggia la pagella sul tavolo e si rimette a guardare la TV come se nulla fosse accaduto.
mia sorella, che passava di li, scorge un otto in inglese in mezzo ai quattro.
mia sorella: [con aria innocente] dov'e' che hai preso otto?
mia madre: [senza distogliere lo sguardo infuocato dalla TV] nel culo, l'ha preso.
la mela non cade mai troppo lontano dall'albero.
spero solo che l'albero non si abbatta sulla mela.
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lunedì 5 febbraio 2007
sono io ad essere sagace o...
siamo a scuola.
come altre volte, qualcuno si rolla una canna, e mi regala mezza Marlboro Light spezzata, forse per far sparire le prove. non la rifiuto.
la mia compagna di banco, dopo qualche ora di lezione, si accorge del cartaceo moncherino ancora non arso.
amica: "ma il filtro e' piu' lungo del solito!"
KAN: "o forse e' la sigaretta ad essere piu' corta..."
amica: [ci pensa un po', la prende in mano] "ah. hai ragione."
KAN: "... lo so."
[risate generali]
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sabato 3 febbraio 2007
i want to break free
ennesimo sabato sera di reclusione.
lo diceva, la maestra delle elementari, che prima o poi studiare storia mi sarebbe servito.
se non altro avrei preso sei in pagella, e adesso sarei fuori coi miei amici a bere.
i muri di questa mia prigione sembrano ridere di me, dio sembra ridere di me, tu sembri ridere di me, il mio cane sembra ridere di me: in realta' si sta soffocando con un osso. gli do un calcio.
ha smesso di ridere.
io ho iniziato.
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giovedì 1 febbraio 2007
addio, Gil.
rendiamo onore al mio caro vecchio rasoio Gil, che oggi e' stato cestinato.
ha preso il suo posto un aggeggio spaziale, il giovane Fus, con cinque lame, piu' una messa in verticale della quale non ho compreso la funzione, visto che un rasoio non ha nemici naturali da cui difendersi.
l'accattivante e futuristica forma di Fus mi ha indotto, appena tirato fuori dalla plastica, a cavalcarlo per vedere se volasse.
purtroppo non volasse.
i colori sgargianti mi hanno ipnotizzato durante la rasatura in modo che io non sentissi il dolore dei tagli provocati dalla sesta lama, da qui in poi soprannominata "Deathbringer".
sul polveroso scaffale del supermercato c'era anche una versione a batteria di Fus, la quale vibrava, ma sembrava piu' un articolo per signore, quindi ho deciso di lasciar stare.
addio Gil, ci mancherai.
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