Prefazione: il telefono squilla, è la ragazza di KAN.
KAN la richiama.
KAN: "Pronto ciao amore.."
Ragazza: "Ma a te non arrivano gli SMS?"
KAN: "Non lo so.. Mi hai mandato un SMS?"
Ragazza: "Sì, ti ho mandato un sacco di SMS."
KAN: "Non mi sono arrivati.. Dimmi."
Ragazza: "Ti ho fatto una domanda."
KAN: "Quando?"
Ragazza: "Nell'SMS."
KAN: "Sì, ok, non mi è arrivato.."
Ragazza: "Vabbè.."
KAN: "Amore, ti sto dicendo che non mi è arrivato niente: se invece di farmi il cazziatone mi dicessi cosa volevi chiedermi..?"
Ragazza: "Niente di importante."
KAN: "Vabbè.. Ciao amore."
Ragazza: "Ciao."
...
Per la serie se ti annoi rompimi pure il cazzo, che tanto sono qui apposta.
domenica 10 luglio 2011
Prank phone calls
Pubblicato da gabrielecannilla alle 17:21 1 commenti
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giovedì 7 luglio 2011
La soluzione del DNA
Leggere questo:
"Le soluzioni di DNA sono estremamente viscose. Inoltre, le molecole di DNA sono fragili e chimicamente monotone. Per molto tempo sono state difficili da manipolare e da studiare. Per questo, fino a 25-30 anni fa, i DNA più studiati erano quelli dei più piccoli virus. Da questi studi è nata la biologia molecolare, che ha permesso di capire i meccanismi di espressione dell'informazione genetica. Oggi la disponibilità di centinaia di enzimi di restrizione con specificità diverse permette di costruire per ogni molecola di DNA dellemappe di restrizione, nelle quali sono riportati i siti di taglio di un gran numero di questi enzimi. Queste mappe rendono possibile l’identificazione, l’isolamento e l’analisi di segmenti precisi di una data molecola di DNA.".
E sottolineare questo:
"La soluzione del DNA.
Le molecole di DNA sono fragili e chimicamente monotone. Per molto tempo sono state difficili da manipolare. Per questo, fino a 25-30 anni fa, i DNA erano dei virus senza permesso di espressione. Oggi la disponibilità di centinaia di enzimi di restrizione permette di costruire per ogni molecola di DNA delle mappe di restrizione. Queste mappe rendono possibile l’identificazione e l’isolamento di una data molecola di DNA.".
DNA, you'd better run for your fucking life!
Pubblicato da gabrielecannilla alle 17:57 0 commenti
Etichette: biologia, cazzate, DNA, KAN, universita'
domenica 23 gennaio 2011
Foodyssey
Ti accorgi di consumare troppo Kebab quando il tizio delle ordinazioni telefoniche non ti chiede più citofono e scala perchè se li ricorda.
Ti accorgi di consumare troppo Kebab quando afferri il sacchetto di un ignaro passante e gli infili in mano dieci euro, perchè ormai chiunque possegga un sacchetto è il tuo fattorino.
Ti accorgi di consumare troppo Kebab quando, mentre lo aspetti, ti fai un panino, un piatto di pasta "crescenza e salame" ed un'insalata di pomodori e cetrioli, perchè il menù "panino+bibita+patatine" non ti sazia più.
Ieri sera mi sono accorto di mangiare troppo Kebab.
Tra l'altro vedere la propria ragazza slacciarsi i jeans per riuscire a mangiare le ultime due patatine non ha prezzo.
Questo periodo di esami deve finire.
...
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Etichette: e' troppo uno sbattone mettere i tags per questo post, Kebab, schifezze
venerdì 21 gennaio 2011
Floccinaucinihilipilification
Si può odiare una parola?
Non parlo di semplice avversione, ma di vero e proprio odio, ovvero quel sentimento che riunisce in sè il disprezzo, ma anche la violenta volontà di distruggere l'oggetto di tale disprezzo.
Quel sentimento che prescinde da ogni razionalità, e con tutta la sua forza vi strappa gli occhi e buca i timpani, improgionandovi dalla parte della ragione senza possibilità di appello.
Quel sentimento per cui tutto diventa lecito, ogni principio cade, ogni cosa perde il suo valore.
Quel sentimento che vi rende perfetti.
Quel sentimento che vi uccide.
Se avete capito di che tipo di odio sto parlando, vi ripropongo la domanda: si può odiare una parola?
Secondo me sì, e quella parola è "niente".
Pubblicato da gabrielecannilla alle 19:42 2 commenti
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martedì 21 settembre 2010
Absence, Absinth & Absolute lack of ideas for the third word of this title
E rieccoci.
Come l'onda e la risacca, il vostro KAN va e viene ritmicamente.
E ogni volta che viene vi sballotta un po'.
E ogni volta che va vi riempie le mutande di sabbia.
(Dovrei cercare di migliorare le mie similitudini)
Ordunque, ci eravamo lasciati con la tragicomica quanto frivola dipartita del mio cellulare.
E adesso facciamo così: non vi racconto questo mese (inteso come mese di 120 giorni) in cui non ci siamo sentiti, bensì sceglierò la prima cosa che mi viene in mente (quindi plausibilmente la più importante) e ve ne parlerò.
mmm...
Ok, la prima cosa che mi viene in mente è una ragazza che mi ha trasformato nel tizio di cui parla Nutini in "Rewind": ho iniziato a bere una pinta dopo l'altra ed ho smesso solo dopo un mese, quando ho finito ogni singolo centesimo nelle mie tasche. Quindi direi che parliamo d'altro, che 'sto capitolo della mia vita è abbastanza squallido.
E allora che ci diciamo?
Ma tipo che sono entrato a medicina.
Ma tipo che ho smesso di fumare.
Ma tipo che ho passato una bellissima estate.
Ma tipo che forse finalmente a Dicembre riesco ad andare a Londra.
Ma tipo che figo è il CD da solista di Brandon Flowers?
Altrimenti non saprei... proposte?
Pubblicato da gabrielecannilla alle 20:11 8 commenti
Etichette: KAN, solite cose
mercoledì 23 giugno 2010
ashes to ashes
la stanza e' cupa oggi.
il sole non filtra tra le pesanti tende scure, e l'aria e' cosi' densa che quasi la si puo' vedere fluttuare lenta tra le sagome immobili.
sono venuti tutti.
dicono che per chi se ne va non e' poi cosi' dura come per chi resta; io penso che in parte sia vero.
forse a un certo punto lo accetti, o forse poco prima ti arrendi, affidandoti alla consolazione che presto sara' tutto finito. un istante prima ci sei, e quello dopo non ci sei piu'. libero.
invece per chi resta e' il contrario.
ci si attacca alla speranza fino all'ultimo, anzi, non e' raro che proprio l'ultimo secondo sia quello piu' sereno, quasi come se ti desse l'impressione che tutto si sia sistemato.
poi, un istante dopo, ecco un pezzo della tua anima che si stacca; la senti proprio andarsene come se fosse un peso, ma e' una sensazione brutta, un po' come quando si scende con un ascensore un po' troppo veloce.
al centro della stanza eccolo, immobile.
se n'e' andato con un ultimo "bip", come nei film.
ne abbiamo passate tante noi due... un sacco di foto, un sacco di messaggi.
con lui ascoltavo "tutto esaurito" alla radio, la mattina, andando a scuola.
strano come ti vengano in mente questi dettagli stupidi, eh? tra tutto, in tutti questi anni, uno si ricorda della radio la mattina.
o di come riusciva a sembrare figo pur avendo tanti videogiochi che nessuno ha mai capito dove li tenesse.
o di quando e' caduto al mare, e ci ha fatto spaventare tutti, e invece poi l'ho tirato su e non s'era fatto niente.
e' inutile continuare a pensarci, comunque.
il mio cellulare e' andato, e non tornera' mai piu' indietro.
nella stanza sappiamo tutti che in questo pazzo mondo che corre a cento all'ora non c'e' tempo per fermarsi a celebrare un compagno caduto, sappiamo tutti che stasera stessa dovremo trovare qualcuno che lo sostituisca, sappiamo tutti che la vita dovra' andare avanti come se nulla fosse successo.
eppure, le mie tasche sono inconsolabili.
Pubblicato da gabrielecannilla alle 19:12 18 commenti
venerdì 16 aprile 2010
la mia tetta gigante
(notare ed apprezzare il titolo in stile Scrubs)
ehila'.
oggi parliamo della mia tetta gigante.
comincio col chiarire che non e' gigante (purtroppo, perche' avere un seno e' uno dei miei tre desideri), ma lo e' stata per un giorno, e questo le ha fatto guadagnare il sopracitato appellativo.
oltre quindi ad essere una normale tetta con un nome altisonante (purtroppo, perche' avere un seno e' uno dei miei tre desideri), fa' anche maluccio quando la tocco.
ora, non e' che la tocco ogni repper bue, pero' sai, nella vita di tutti i giorni capita che ti appoggi, magari mentre dormi, o che abbracci qualcuno, o che prendi in braccio il nipotino o il gatto, o che ti colleghi i capezzoli alla batteria dell'auto per vedere com'e'.
sono situazioni comuni.
e nulla, dopo un mesetto che la cosa persisteva, la mia tetta gigante (che poi, non so se lo sapete, ma avere un seno e' uno dei miei tre desideri) e' stata visitata da una dottoressa in medicina, che giustamente non ha saputo dirmi null'altro che "io non vedo nulla, torna lunedi' mattina che c'e' il mio collega che e' piu' pratico", ma che almeno mi ha strapazzato i capezzoli per un dieci minuti buoni, il che la rende la donna con cui mi sono spinto piu' in la' negli ultimi tempi (...).
vabbe', vediamo lunedi' se riesco a concludere con la dottoressa sapere qualcosa.
Pubblicato da gabrielecannilla alle 21:30 10 commenti
Etichette: desideri, KAN, tette giganti
mercoledì 10 marzo 2010
domenica 7 marzo 2010
dev'essere bruttissimo
alcuni docenti, all'universita', non amano il viavai durante le lezioni.
il mio prof. di fisica e' uno di quelli.
detto questo l'altro giorno arrivo in aula alle otto e quaranta che sto ancora dormendo: metto giu' la testolina ed e' come se non mi fossi mai alzato dal letto.
nel dormiveglia, sento il prof. iniziare la lezione alle otto e quarantacinque (puntuale come un orologio svizzero).
qualche minuto dopo, la porta che si apre mi sveglia: durante fisica aprire la porta significa tirarsi addosso un cazziatone notevolissimo.
la poveretta e' una ragazza bionda, mai vista prima (non che io conosca tutti, eh), che entra con aria spaesata e viene accolta dal solito "lei! lo sa che blabla, perche' blabla, quindi adesso blablabla! (etc...)".
il pippotto dura un paio di minuti netti, e la vittima appare piu' scossa del necessario: in fondo il prof. di fisica abbaia ma non morde, quindi non e' il caso di prenderlo troppo sul serio quando ti minaccia di morte.
comunque il carnefice, tutto divertito, conclude con un "vabbe', si sieda!".
la poveretta, intimidita, si siede nel primo buco che trova.
poi esitante alza la mano.
il prof., seccato, la guarda come a dire "ah, entri tardi e hai pure domande?! beh, se proprio vuoi che ti spenno...".
e lei fa': "ehm... scusate, ho sbagliato aula.".
un attimo di silenzio.
si avvia verso la porta.
parte l'applauso di centocinquanta persone.
il prof. fa' una faccia tipo "oh my god...", poi riprende la lezione.
e io riprendo a sonnecchiare.
Pubblicato da gabrielecannilla alle 22:46 0 commenti
Etichette: KAN, pessime figure, vita scolastica
martedì 2 marzo 2010
j'avemo fatta
e proprio quando stavo per gettare la spugna, e gia' scaldavo la cazzuola (che, notoriamente, va' usata calda) pronto ad entrare nel magico mondo della muratura in nero alle dipendenze del tanto famoso quanto inesistente amico di babbo, quello che: "se non hai tutti sei faccio una telefonata e ti mando a fare il muratore!"...
... dicevo, proprio in quel momento, e' arrivato il prezioso ventidue (due-due) in chimica (si', ricordate bene, sono perito chimico).
ovviamente mi sono messo ad esultare e ad abbracciare tutti, in modo da tenere alta la mia nomea di cazzone (che ci tengo).
certo, e' il solo ed unico esame che io abbia superato, pero' ne ho provati solo dui, quindi ho una media del 50%. adesso si va' a marzo con informatica, aprile matematica, maggio statistica, giugno biologia, luglio e agosto la scuola non conosco, settembre la vendemmia, ottobre con la nebbia, novembre un maglione in piu', e dicembre con Gesu'.
che da piccolo quando mi cantavano questa canzone mi toccavo le balle, perche' credevo mi augurasse di morire in dicembre.
ma e' un'altra storia.
Pubblicato da gabrielecannilla alle 21:13 3 commenti
Etichette: KAN, scuola, universita'